L’avvocato Taormina ha chiesto il pignoramento della villa di Cogne per il mancato pagamento delle spese legali da parte di Annamaria Franzoni.
COGNE (AOSTA) – E’ stata avanzata la richiesta di pignoramento della villa di Cogne da parte dell’avvocato Carlo Taormina. Il legale – secondo quanto precisato dai media locali – ha chiesto di togliere dal possesso immobiliare di Annamaria Franzoni l’abitazione dove è stato ucciso il piccolo Samuele. Il motivo? La donna non avrebbe pagato i 275mila euro di parcella per la difesa nel giudizio.
Ricostruzione smentita dalla stessa Franzoni che si è detta pronta ad andare fino in fondo. Della vicenda se ne occuperà il Tribunale di Aosta chiamato nelle prossime settimane ad emettere la propria sentenza.
Annamaria Franzoni ritorna in Tribunale
Annamaria Franzoni è pronta a ritornare in Aula. Nelle prossime settimane, infatti, il Tribunale di Aosta si pronuncerà sul contenzioso con l’avvocato Taormina. Il legale ha chiesto il pignoramento della villa di Cogne perché non ha ricevuto i 275mila euro di parcella per il suo lavoro durante la prima fase processuale.
Provvedimento contestato dalla stessa Franzoni, pronta ad arrivare fino in fondo per riuscire a conservare la villa. Una vicenda che dovrebbe vedere la parola fine nei primi mesi del 2020 con la sentenza dei giudici.
La difesa di Annamaria Franzoni
La procedura di opposizione al pignoramento è stata presentata lo scorso 11 novembre al Tribunale di Aosta. Nell’atto, fanno sapere gli avvocati della donna, esiste un vizio procedurale ma oltre a questo la villetta non è pignorabile perché fa parte di un fondo patrimoniale costituito dalla stessa Franzoni con il marito Stefano nel 2009.
Il contenzioso ora si sposta in Aula con i giudici che dovranno decidere se accettare la richiesta di Taormina oppure confermare la tesi della mamma del piccolo Samuele, morto nel lontano 2002.
Improcedibile il pignoramento della villa di Cogne
L’avvocato Lorenza Paretti ha reso noto che il pignoramento della villa è stato dichiarato inefficace e quindi improcedibile. La casa non sarà messa in vendita.
Nel settembre del 2020 il Tribunale di Aosta ha dato il via libera al pignoramento della villetta. Di seguito gli aggiornamenti.